giovedì 20 gennaio 2011

Hitler: vegetarianesimo, musica e droga.



- Ciao a tutti ragazzi, e benvenuti alla nuova puntata de “I protagonisti con la storia”. Abbiamo qui con noi niente che meno che il Fhurer dei Third Reich: Adolf Hitler!!! Signor Hitler, come sta?

H: Molto bene, grazie...

- Lei è un famosissimo artista. Le sue opere hanno travolto il mondo intero, eppure il suo trionfo è finito in maniera irrimediabile durante il concerto al Bunker, il più grande alternative-bar di Berlino. Cosa ha da dirci a riguardo?

H: Vede, non era affatto facile tenere unito un gruppo così carico come i Third Reich. Va detto però che riuscimmo a stare in vetta alle classifiche europee per ben 6 anni, ed il nostro tour promozionale fu più che un trionfo agli inizi. Varsavia, Amsterdam, Bruxelles, Parigi: qualcosa di travolgente!

- Ma dopo ci fu la cancellazione della data londinese, e poi la più importante, quella a Mosca. Ne vuole parlare ai nostri microfoni?

H: Sì. Vede, molti pensano che la tappa moscovita venne annullata per motivi di ordine pubblico. Alcuni nostri fan, giunti sul posto con qualche giorno di anticipo, in un momento di esuberanza avevano combinato qualche guaio alla metropolitana. La realtà però è ben diversa. Il nostro manager Ribbentropp aveva preso i contatti con la Kremlyn, la più grande casa discografica russa, per combinare un mega-concerto con oltre 250mila persone sotto Natale. Ma la casa discografica aveva l'esclusiva con i Red Stalin and the Leningrad Warriors, il gruppo heavy metal che andava alla grande ai tempi. Il loro manager, Molotov, mise in moto i loro avvocati per bloccare tutto. Sapevamo di cosa erano capaci. Grazie a quel gruppo di legali, Red Stalin era riuscito a sottrarre la scena ai Permanent Disorder, la cult-band di Trotsky: venne costretto a scordarsi del mercato russo ed approfittò del suo tour, per stabilirsi in Sud America. Per sua fortuna riuscì a mantenere un discreto pubblico di nicchia molto affezionato. La sua leggenda continua tutt'ora.

- Ci ricordiamo perfettamente del cantante dark Trotsky, ucciso da un esaltato fan dei Red Stalin. Ritornando a noi, dopo la disdetta della tappa a Mosca, seguirono altri insuccessi. Di cui ne fecero le spese anche il vostro gruppo spalla, Mussolini and the Blackbeaters.

H: Si, fu un vero peccato: le loro sonorità ska erano inimitabili.

- Un gruppo importantissimo che in Italia ebbe un successo ventennale, sparirono anche loro nell'ombra dopo il tour con i Third Reich. Ma di preciso che successe? Dopo la faccenda con la Kremlyn, fu la volta del mercato arabo e nord africano, me neppure là incontraste molto successo...

H: Nient'affatto: la gente ci voleva molto bene. Ma una compagna denigratoria della stampa bigotta e la censura che fecero sui nostri cd i vari governi locali ci obbligarono a ritirare da là i nostri dischi. E pensare che si aveva preso i contatti per fare un concerto proprio sotto le Piramidi. Ne rimase molto deluso Rommel, il tastierista, che per qualche mese lasciò la band per venire sostituito con l'eclettico Keitel. Quello che poi iniziò al carriera nel cinema...

- E chi se lo dimentica! Keitel: il bravissimo artista a 360 gradi. Dopo l'esperienza con il suo gruppo partì come attore con Taxy Driver, a fianco di Robert de Niro. Però come al solito qui si divaga: lei come crede che si sia arrivati allo scandalo del Bunker, che segnò in maniera definitiva la storia e i successi dei Third Reich?

H: Come dicevo all'inizo, tenere unita una band come i Third Reich non era affatto facile, specie dopo i duri colpi avuti a Mosca e in Nord Africa. Si stava accumulando un grande stress, e la nostra casa discografica, la Wehrmacht, era sempre più esigente. Sopratutto dopo l'arrivo in Normandia della band inglese dei Beatles. C'erano poi i Red Stalin and the Leningrad Warriors che avevano sempre più successo. Si accumulava sempre più stress, sempre più tensione. Molti di noi cominciavano a non reggere più...

- Ci furono per voi le prime grane giudiziarie. Himmler, il bassista, venne fermato dalla polizia dopo una rissa fuori da un fashion bar, il Bergen Belsen. I problemi legati al mangiare del batterista Goering. Rosenberg, il vostro chitarrista, fu arrestato dopo la guida in stato di ebbrezza assieme ad una prostituta. Ed i sempre più grandi problemi legati al gioco di azzardo di Goebbels, il maestro alle distorsioni, che voci dicono avesse iniziato a farsi di eroina. Sembrava che solo Keitel non avesse problemi.

H: Perchè era entrato da poco. Rommel invece si ingozzava di antidepressivi.

- Perfino lei che era convinto Straight Edge, ebbe problemi legati all'abuso di sostanze. Ne vuole parlare?



H: non ho problemi a parlare di queste cose. In fin dei conti è successo molto tempo fa ormai. La tournee, gli scazzi interni al gruppo, ed il non poter vedere la mia fidanzata Eva quanto e quando volevo, mi avevano buttato parecchio giù. Sono sempre stato un convinto vegetariano e contrario ad ogni tipo di droga, ma nonostante questo cominciai ad ingoiare barbiturici come fossero caramelle. Il disastro di Berlino non fu che una naturale conseguenza.

- Lei ed Eva Braun, la sua fidanzata, veniste infatti trovati nei vostri camerini in overdose di alcool e metanfetamine. La stampa non fu affatto leggera con voi: si accanirono sul caso come degli sciacalli. L'ultimo concerto fu comunque qualcosa di spettacolare: siete stati in grado di trasmettere un'energia, una grinta ed una rabbia di gran lunga maggiori rispetto a quelle sensazioni che si potevano riscontrare ai concerti degli esordi...che avvenne?

H: La tensione e lo stress riuscimmo a catalizzarle e trasformarle in musica. Perfino i critici sostennero che l'ultimo concerto dei Third Reich fu il migliore ed indimenticabile. Però poi tutto venne a galla e la situazione esplose: il suicidio di Rommel e la mia overdose furono i detonatori che portarono alla disgregazione del gruppo. L'8 maggio ci sciogliemmo ufficialmente.

- Dopo 12 anni di successi ed un tour europeo durato 6 anni, la band punk-emo dei Third Reich si sciolse. Che ne fu dei vari componenti del gruppo?

H: questa è la parte più triste. Himmler mori suicida in carcere dopo che venne scoperto a letto con un orata ancora minorenne. Goering subì un processo per per abuso e detenzione di brautwurst. Rosenberg fuggi con una scimmia dello zoo di Berlino ed ebbe con lei una avventurosa relazione durata qualche mese, durante la quale dissipò quasi tutti i suoi soldi in hotel di lusso, droga e noccioline. Goebbels sparì del tutto dalla circolazione: sembra che avesse troppi debiti con troppa gente con cui era bene non essere in debito. Keitel fu l'unico a uscirne bene: dopo aver superato al sua dipendenza dallo sniffare zucchero a velo dai pandori, iniziò una promettente carriera nel cinema.

- Ma pure lei, signor Hitler, può dire che non le andò del tutto male. Dopo un anno di clinica, emigrò in Sud America assieme a Ribbentropp e là scrisse romanzi che diventarono leggendari. Penso che tutti abbiano almeno sentito parlare di “Cennt'anni di solitudine”.

H: Vero. La mia carriera come scrittore fu un altro successo per me, molto più tranquillo del precedente. Fu anche un ritorno al mio primo vero amore: la scrittura. Prima ancora che diventassi cantante e frontman dei Third Reich, all'epoca in cui suonavo l'industrial degli NSDAP, scrissi un libro che poi divenne il manifesto artistico degli emo: veniva raccontata la storia di questo ragazzo molto turbato nel suo animo, diviso tra l'amore per la sua ragazza e la sua passione per l'impegno civile.

- Era molto toccante, seppur ancora stilisticamente grezzo il suo “Mein Kampf”: mi ricordo che molte ragazzine lo innalzavano a suoi concerti...

H:...pratica che più tardi mi copiò il dj Mao...

- ...verissimo! Già si poteva leggere in quelle righe così scarne e semplici, una profonda umanità ed un profondo tormento. Tutti quei sentimenti, quelle emozioni e passioni che poi lei ed il suo gruppo riusciste a trasformare in splendida musica. Sente ancora i suoi vecchi amici?

H: Purtroppo no. Abbiamo perso i contatti. Goering gestisce un ristorante a Postdam. Keitel, come tutti sappiamo, è attore. Due non sono più con noi e Goebbels chissà dove è finito. E di lui mi dispiace tantissimo, perchè gestiva personalmente la grafica e la pubblicità del gruppo in maniera inimitabile. E le sue distorsioni, il sound che riusciva a creare, era qualcosa di unico. Di Ribbentropp, il nostro manager, dopo che andò in Cile, non ne seppi più nulla...

- Mi sembra che produsse gli “Un Dos Pinochet”, una band che cercava di rifarsi a Mussolini and the Blackbeaters, ma con scarso successo. Signor Hitler, lei con un gruppo da quattro soldi e di belle speranze, riuscì a portare il genere Emo alla ribalta, facendone una corrente culturale: non solo musicale. I Third Reich furono gli esponenti di punta. Non solo diffuse l'emo, ma contribuì al riemergere di generi quasi scomparsi come lo ska degli italiani Mussolini ed il punk dei giapponesi Hi-Riot-O. Favorì la crescita di gruppi locali, come il combat-folk degli spagnoli Franzisk Falangist. C'è da chiedersi come spiega tutto questo successo, ma è una domanda banale. Piuttosto ha rimpianti o rimorsi di sorta?

H: Rimpianti nessuno: ho fatto tutto quello che volevo fare. Rimorsi uno solo: vorrei che le cose con Eva fossero andate meglio. Dopo l'overdose al Bunker, le cose non fecero che peggiorare: il suo amore divenne una ossessione. Per paura di perdermi, e di perdersi, mi stava sempre addosso, diventando morbosa. Quando non c'ero e ritornavo a casa, le sue scenate di gelosia erano qualcosa di insostenibile. Quando poi me ne andai mi raccontò che tentò il suicidio ingoiando una boccetta intera di sonnifero: si svegliò con l'alito freschissimo. In realtà aveva ingoiato delle mentine extra-forti. Penso che il suo comportamento fosse anche colpa mia: durante il successo non c'ero mai e quando le cose iniziarono a peggiorare la feci sprofondare nei mie capricci. Questo è l'unico rimorso che provo.

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